Una tra le puntata più attese della terza stagione era quella di “The Battle of Central Park” dove tutti ci aspettavamo di vedere una battaglia simile a quella che abbiamo visto nel finale della seconda stagione, ma nulla. Speravo ci facessero vedere qualcosa in questo episodio, ma niente, di nuovo. Una delusione dopo l’altra. Scontri che continuano ad essere evitati, quando sarebbe il momento che cominciassero a farci vedere qualcosa di interessante e non propinarci solo i contentini che abbiamo visto finora. Insomma, “Collaborators“, diretta da T.J. Scott (Gotham e Orphan Black), è decisamente una puntata al di sotto delle mie aspettative.
Come ho già detto precedentemente, ho la sensazione che in questa stagione stiano intenzionalmente andando a rilento per allungare il brodo in qualche modo. Non fraintendetemi, trovo The Strain una serie che merita attenzione molto più di tante altre che continuano ad essere rinnovate senza apparenti validi motivi, già solo perché tra i creatori vanta Guillermo del Toro, ma santo cielo questa stagione rispetto alle altre è davvero pessima. Si sente la mancanza di Nora (Mia Maestro) il cui ruolo era un po’ quello di tenere unito il gruppo e di spronarlo, era sia combattente che scienziata, quindi perfettamente adatta ad affrontare qualsiasi situazione.
Ma soprattutto, e non potrei mai sottolinearlo abbastanza questo, manca un villain reale, un personaggio talmente cattivo e astuto da farti desiderare per lui una morte lunga, lenta e dolorosa, un po’ come con Joffrey di Game of Thrones per intenderci. Per come vanno adesso le cose sembra che i protagonisti stiano combattendo contro un nemico astuto ma assente. Non so se per motivi di budget o perché impegnato in altri lavori, ma sono davvero troppo poche le scene in cui appare Richard Sammel. Eichorst è forse l’unico vero cattivo della serie, molto più del Master, almeno nella serie televisiva. Il Master è un vampiro crudele e manipolatore che ha un grande potere, ma Eichorst è sadico, e non c’è niente di peggio dell’affrontare un nemico che gode a vederti soffrire.
Quindi no, non bastano poche misere scene di scontri banali e inutili o flashback che ci informano ancora una volta del suo regime di terrore di quando era un nazista, e non ci interessa nemmeno che fosse colui che ha costretto il nonno di Fet (Mike Dopud) a fare cose terribili durante la grande guerra, non aggiunge nulla alla storia se non che il destino ha un grande senso dell’umorismo, perché Fet non saprà mai la verità, visto che il padre è morto, e Thomas non si ricorderà mai di questo tizio che ha conosciuto ancor prima di diventare un vampiro, quindi, che senso ha usare un personaggio così forte come Eichorst in una scena che è inutile ai fini della trama?!
Nel frattempo la nave è giunta a destinazione, e con essa il suo carico misterioso. Setrakian è convinto che all’interno ci fossero gli altri Ancient che il Master ha chiamato per farsi aiutare a sconfiggere quelli che sono già presenti sul suolo americano, che non appoggiano i suoi piani ma anzi continuano a mettergli i bastoni tra le ruote. Ho sempre trovato il filone degli Ancient un po’ debole. In quanto Ancient dovrebbero avere gli stessi poteri del Master, forse anche di più, ma finora non li hanno mai usati, e questa cosa non ha per niente senso. Spero che con l’entrata in scena di questo nuovo pericolo facciano di più che stare a guardare e cibarsi di poveri newyorkesi.
Mancano tre puntate al finale di stagione, speriamo di poter vedere qualcosa che faccia giustizia a questa stagione.
P.S.: Comunque ho adorato il trio degli emarginati, Eph, Dutch e Quin, c’è chimica tra di loro.
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